lunedì 3 settembre 2018

Un post lungo. Una verità. La mia. La nostra.






Commenti medio-standardizzati nelle pagine di coloro che si occupano della tutela degli animali (non umani).

- Si parla di animali.
-Commento: eh ma gli umani che muoiono di fame?

- Si parla di animali preda dei cacciatori.
- Commento: eh ma gli animali degli allevamenti intensivi e che mangiamo ogni giorno?
- Si parla di allevamenti intensivi.
- Commento: gli allevamenti intensivi in Svizzera non esistono.

- Si parla di alimentazione vegetariana.
- Commento: eh ma i prodotti animali come il latte, le uova, il miele?
- Si parla quindi di alimentazione vegana.
- Commento. eh ma le scarpe, i vestiti, le cose di ogni giorno?
- Si parla allora di cultura vegana.
- Commento: eh ma non siete coerenti, per esserlo dovresti non guidare la macchina, non camminare, non muovervi per non uccidere qualche animaletto.
- Parliamo infine della cultura vegana da avvicinare ad altri accorgimenti.
- Commento: eh voi siete solo degli estremisti.

- Si parla di animali in condizione di maltrattamento.
- Commento. eh ma voi ai migranti non pensate?
- Si parla di coloro che scappano anche per mancanza di cibo, in correlazione al sequestro di ettari di foreste per le piantagioni di cereali destinati agli allevamenti intensivi.
- Commento: siete disinformati, dovete citare le fonti, non dovete parlare di queste cose senza dirci per filo e per segno dove prendete le informazioni.

- Si parla di un argomento scomodo (come la caccia) legato agli animali.
- Commento: voi parlate sempre senza sapere, siete degli ignoranti.
- Si spiega di essere laureati in campi riguardanti la natura (etologia, veterinaria, ...)
- Commento: ecco, i soliti saccenti laureati.

- Si parla della sempre più rara biodiversità, della storia ufficiale dell’uomo, dei pericoli ambientali.
- Commento: voi siete dei catastrofisti, fate allarmismo, dovreste stare zitti.
- Non si parla di quest’argomento.
- Commento in privato: perché non parlate mai dell’ambiente e di quello che sta succedendo?

- Si parla del pericolo causato dalla scomparsa delle api.
- Commento: ma non avete niente di meglio da fare?
- Si parla dell’impatto dell’alimentazione odierna sul Pianeta.
- Commento. ma andate a lavorare, che è meglio.


Potrei continuare, ma sono certo che vi stancherete almeno quanto ci stanchiamo noi nel ripetere sempre le stesse cose, oppure come ci stanchiamo nel doverci difendere continuamente. Eh sì, perché se oggi parli di animali e dici la verità, sei un bersaglio, sei più malvisto di un killer, sei tacciato, etichettato, insultato. Vietato non mangiare prodotti animali, altrimenti diventi oggetto di vessazioni, di derisioni, di scherno, di improvvisi discorsi da persone che sembrano appena laureate in nutrizione e storia dell’umanità. In questi anni io sarei dovuto, nell’ordine: diventare anemico, dimagrire 40 chili in un mese (ma magari!), impazzire a causa della mancanza di B12 (che per i “sentito dire” si trova solo nei prodotti animali), ammalarmi gravemente (di una malattia a scelta), ritrovarmi solo (isolato dai carnisti), morire. Inoltre c’è la leggenda metropolitana che obbliga noi “animalisti” (tutori dei diritti animali, ndr) a rovinare le cene altrui. Beh, vi svelo un segreto: sono gli altri a stressarmi durante le cene, io non dico mai nulla e non mi lamento nemmeno se gli altri commensali mangiano carne, però devo essere interrogato su tutto ciò che ho nel piatto. Un altro segreto: la pasta col sugo al pomodoro è vegana: d’ora in poi non mangiatela.
Al di là del cibo, dovete sapere che -secondo gli oppositori incalliti- chi si occupa degli animali non umani... odia le persone, non si cura di loro, non le aiuta, si disinteressa dei bambini che muoiono, gioisce per i migranti deceduti in mare, non aiuta mai qualcuno se viene chiamato. Anche in questo caso vi svelo un segreto custodito da decenni: si può fare entrambe le cose! Pensate che io riesco ad aiutare le persone costantemente, pur occupandomi degli altri animali: sono un genio eh?!
Ah, qui entra in scena un’altra cosa fantastica. Molte persone si irritano quando dico “altri animali”, ma in realtà ho detto solo ciò che ci insegnano e che c’è scritto nelle Enciclopedie di tutto il mondo: l’essere umano fa parte degli animali. Non lo sapevate, eh? Terrificante.
La parte più interessante è parlare della caccia. Non c’è nemmeno il tempo di scrivere mezza parola che tutti i cacciatori si spostano dai boschi... alla pagina Facebook dell’associazione. È incredibile: una magia. Ciò che amo, in loro, è la gran voglia di fare ironia, di provocare, di dare dell’ignorante a chi non fa parte dell’élite, di pensare che “sotto sotto” noi tutori degli animali andiamo a mangiare la carne di nascosto, di puntare il dito dicendoci di vergognarci. Vergognarci per cosa? Mica siamo noi a sparare per divertimento. Oh sì: divertimento! La necessità è passata di moda con benessere. Tutti qui, a cercare di estrapolarci incoerenza, contraddizioni... Dev’essere frustrante non trovarne. Il fatto interessante è il dileguarsi appena il gioco è finito, per poi apparire l’anno dopo. Sì, perché negli altri momenti nessuno viene a parlare, a darci una mano. Sono persone che amano follemente i loro animali domestici e sono seriamente convinti che siano diversi dagli animali selvatici. Da non crederci.
Un altro momento curioso è il parlare di maltrattamenti, di pericoli legati al Pianeta. Improvvisamente ci circondiamo di: poliziotti, ecologi, meteorologi, veterinari, dendroclimatologi, biologi, naturalisti, chimici, fisici, astrologi e via discorrendo. Tutti laureati in casa, grazie all’esperienza personale ovviamente.
E poi adoro i negazionisti. Tutto ciò che dice una persona che si occupa di animali... è falso, inventato, creato al momento. Chiaramente è fuori discussione pensare che l’interlocutore abbia studiato a fondo, letto, fatto esperienza, si sia magari anche laureato. Eh no, è un “animalista”, quindi non è possibile.
In ultimo ci sono quelli che commentano solo ed esclusivamente per fare polemica, per poi tacciarci di “censura” appena vengono bloccati dalla pagina.

In sostanza:

- è più facile essere Donald Trump piuttosto che un volontario nel campo della tutela animale;
- se ti occupi di questioni animali e ci credi veramente, la tua vita sociale sarà un incubo, ma avrai tanto amore puro da coloro che proteggi;
- parare continuamente gli attacchi ingiustificati rallenta i nostri progetti seri;
- proteggere la vita non è solo un diritto, ma un dovere;
- avere un animo come il nostro non può e non deve essere una colpa, né motivo di odio o derisione; se non vi piace l’argomento, chiudete la pagina e non leggete;
Occuparsi della questione animale in generale, non è una cosa facile. Ogni giorno è una lotta, ogni giorno vediamo cose brutte, ogni giorno speriamo sia più lieve del precedente, ogni giorno vediamo ingiustizie senza poter intervenire, ogni giorno siamo confrontati con persone che non vogliono capire. Pochi hanno rispetto e gratitudine verso quello che facciamo, che, tra l'altro, non lede mai nessun altro essere vivente. Abbiamo i nostri problemi personali, come tutti. La maggior parte sono associazioni senza scopo di lucro, i soldi non ci sono e spesso mettiamo quelli dei nostri personali stipendi, ma non ci lamentiamo (se non tra di noi).
Perché è dura, sapete?
E ora mi aspetto un: “ma chi te lo fa fare?”.
IL CUORE.
IL CUORE.

Volete capirlo?