mercoledì 19 giugno 2013

La fotografia della superficialità: una morte per poter dire “io c’ero”

Fanno scalpore le immagini che giungono dalla spiaggia di Sanya, in Cina. Un delfino resta arenato a pochi metri dalla riva e, mentre un bagnante chiede l'intervento delle autorità competenti per riportarlo al largo, altre persone ne approfittano per scattare una foto ricordo con l'animale. Trenta minuti fatali fuori dall'acqua e il delfino muore. Ora gli animalisti chiedono pene severe.

(altre fotografie le trovate nel servizio di TgCom)


Queste fotografie non lasciano dubbi a riguardo della crudeltà umana. Non di tutti, ma di molti. Divertirsi e farsi immortalare curante l’agonia di un essere vivente è quanto di più spregevole e aberrante si possa fare. Chissà se questi baldi giovani si sarebbero scattati una fotografia abbracciando una donna o un uomo moribondi, sapendo che di lì a poco sarebbero morti. Io credo di no e questo aumenta l’ipocrisia e il pensiero distorto di queste “persone”.
Hanno privato un essere del suo ambiente vitale: l’acqua. E lo hanno fatto in un momento cruciale: entra stava lottando per la vita. Quali pensieri avranno bombardato la mente di questo povero delfino? Cosa avrà pensato nei confronti di quelli che potevano essere i suoi salvatori e si sono invece rivelati suoi aguzzini? Questa creatura ha sofferto moltissimo. Potevano curarlo, potevano salvarlo, potevano fare un’azione che avrebbe cambiato le loro vite per sempre, ma soprattutto avrebbe permesso a un abitante del Pianeta Terra di continuare il suo ciclo e portare amore nell’ambiente acquatico.
Provo una profonda vergogna sapendo si appartenere alla stessa specie animale di quegli assassini a torso nudo. Sento le lacrime scorrere, un dolore profondo nel cuore e la distruttività di un’impotenza che sempre più sovrasta i miei giorni e quelli di chi si adopera per gli animali non umani.
Cosa dire? Non ci sono parole. Solo un ricordo per quel delfino che mentalmente ho chiamato Glare (bagliore). Che tu possa trovare pace laddove gli umani non esistono…..

giovedì 6 giugno 2013

Volpi e psicopatia dell'assassino








Leggo ora questo articolo da Quotidiano.net

Roma, 6 giugno 2013 - Prima si poi no e adesso di nuovo si. A Prato le volpi saranno cacciate in tana. Adesso, ovvero nel pieno del periodo riproduttivo. In questo senso si è espresso l'assessore provinciale Antonio Napolitano durante l'incontro dedicato alla "consulta della caccia".
La precedente determina dirigenziale che aveva sospeso il via libera, sarà annullata e sostituita da un nuovo provvedimento che darà via libera alle doppiette per l'abbattimento di circa 100 animali. Con un'unica restrizione, si dice, ovvero che non sarà possibile utilizzare i cani.
E questo farà del metodo di Prato, un metodo "sperimentale". Il provvedimento è atteso per la prossima settimana sotto forma di delibera di giunta o di nuova determina. A proposito della precedente determina poi annullata, l'assessore provinciale Napolitano ha tenuto a precisare che si trattava di un provvedimento <del tutto legittimo> ma sospeso perché <vogliamo trovare un metodo meno traumatico per abbattere i capi>.  Come se non si parlasse sempre e comunque di strage.

In questo mondo pieno di consumismo, di allevamenti “bio” o “intensivi”, di gente obesa dal cibo e dal denaro, di “sport” che hanno come fine l’uccisione di animali… cerco di chiudere gli occhi e di dirmi “dai, siamo nel 2013, le persone sono informate, sanno, devono sapere, quindi tutto questo finirà a breve”. Ma poi mi sveglio per ritrovarmi catapultata in un incubo: la realtà. Animali umani che inseguono, feriscono, braccano, spaventano, uccidono creature del nostro stesso pianeta. Però hanno tre motivazioni, tre di quelle motivazioni che brandiscono fieri e sorridenti: l’amore per la natura e per l’aria aperta, la regolarizzazione del numero di animali sul territorio, il divertimento.

1. L’amore per la natura si dimostra rispettandola, amandola e curandola nella sua vastità e in ogni sua espressione. Si può godere dell’aria aperta anche con semplici passeggiate o arrampicate in montagna, nei boschi, accanto al mare o addentrandosi nelle colline.
2. Gli animali non umani non si riproducono a dismisura. All’interno del ciclo naturale delle cose ci sono degli “orologi biologici” che regolarizzano benissimo le nascite o le dipartite della fauna che ci accoglie. Inoltre, esiste una sorte di triste (ma inappellabile) selezione “naturale”. I predatori, gli incidenti, le nascite premature e tutto ciò che “regolarizza” anche la popolazione umana. Oppure, seguendo i loro ragionamenti, dovremmo pensare a fare una scrematura anche di quest’ultima?
3. Uccidere-assassinare è un divertimento per chi soffre di disturbi psichici seri. Ricordo, per fare un esempio tangibile, la psicopatia. Psicopatia per la quale Robert Hare ha provveduto a stilare una checklist chiamata proprio “Hare’s Psychopathy Checklist” (PCL-R) che è composta da 20 punti. Interessanti, per questo caso specifico, i numeri 2, 3, 5, 8 del Fattore 1 e i numeri 1, 3, 7 del Fattore 2. Ovvero, rispettivamente: senso di sé grandioso, menzogna patologica, assenza di rimorso o senso di colpa, mancanza di accettazione delle responsabilità per le proprie azioni – bisogno di stimoli/propensione alla noia, scarso controllo comportamentale, irresponsabilità. Per maggiori informazioni consultate questo link.

La vita e la sofferenza non sono tali unicamente per gli animali umani. Sono la stessa cosa per quelli non umani, quindi per tutte le creature che esistono e respirano attorno a noi.

La volpe in tana. La volpe in tana, nella sua casa sicura e calda, magari gravida o con i piccini appena nati. La volpa in tana che vedrà violata la propria casa, il proprio territorio, per essere uccisa davanti o con i suoi figli e il compagno! Questo, per le informazioni e la vantata intelligenza di questo secolo, è INAMMISSIBILE. Io non ho nemmeno le parole adatte per esprimere quello che sento, quello che dentro di me è un dolore che pulsa, un’impotenza che mi fa tremare, un grido fatto tacere dai guadagni di chi non guarda negli occhi NESSUNO.
Noi DOBBIAMO alzarci. Abbiamo il diritto, ma soprattutto il DOVERE di ribellarci a tutto questo. Non dovete ascoltarli: NON è vero che siamo solamente dei puntini!!! Insieme possiamo far cadere questo potere (sostenitori, multinazionali, propagandisti, politici ignobili, case di produzione, fabbricanti di armi, …) che non lavora per il nostro bene come desidera farci credere. Non è vero che non possiamo fare nulla. Molte leggi non è vero che fatte nel nostro interesse. Tutto ruota attorno a potere e denaro. Non possiamo più permettere che le cose continuino così. Dobbiamo AGIRE. Dobbiamo rendere il mondo un luogo dove la vita abbia nuovamente un VALORE e dove le persone che fanno una nazione (cioè i cittadini “normali” e NON gli altri) si sappiano incontrare e abbiamo la voglia di mettere le cose a posto, di creare una società che si possa davvero definire civile, coscienziosa, rispettosa e dedita alla flora e alla fauna. Non solo per noi (flora e fauna sono le nostre uniche salvezza), ma soprattutto e in primis per LORO. Creature alle quali non solo abbiamo rubato il mondo, il territorio… ma tutto: dalla dignità al cibo, dalla libertà alla sessualità, dall’autonomia al corso naturale che –se non intervenissimo- li porterebbe a lasciare questo mondo con i tempi e le modalità previste dal ciclo naturale.

Uniamoci. Per favore.

martedì 4 giugno 2013

10'000 oche gassate e la nostra sicurezza

 



Lo sapevate? Questa settimana saranno "gassati" 10'000 esemplari di oche nel raggio di 20 km dallo scalo aereo Schiphol (Amsterdam). Perche? Per evitare incidenti in fase di decollo. Il tribunale olandese, come conferma il sito web Dutchnews.nl, ha ribadito che per garantire l'incolumità dei passeggeri tutte le oche che vivono nel raggio di 20 km dovranno essere abbattute!
Chiaramente questo è più "pratico e facile" rispetto alle soluzioni trovate da Heathrow, dove i gestori dell'aeroporto hanno deciso di non tagliare più l'erba attorno alle piste dello scalo in modo da scoraggiare i volatili dall'installarsi in questi territori perché la presenza di erba lunga non permette loro di visualizzare eventuali predatori; oppure di altri aeroporti a livello internazionale che hanno adottato sistemi radar supertecnologici in grado di rivelare tempestivamente la presenza di stormi di uccelli ed evitare il contatto tra i volatili e i velivoli.
 
Questo è un altro esempio della convinzione umana che vuole che tutto vada secondo i nostri piani e, in caso di intralcio, chiunque non faccia parte della nostra specie può e deve essere abbattuto. La prevaricazione degli altri esseri in questo caso ha come giustificazione la nostra sicurezza, altre volte il nostro benessere, altre ancora la nostra salute. È un mondo fatto di vetro nel quale ci hanno ingabbiato raccontandoci quello che la coscienza voleva sentire e quello che fa loro comodo per poter continuare a udire il rumore dei soldi. Ma davvero vogliamo continuare ad abbassare la testa di fronte a questi presunti “padroni del mondo” e lasciarci manipolare il cervello e il cuore? Vogliamo davvero credere alle loro parole e magari ringraziarli per aver tolto di mezzo le oche in modo da viaggiare tranquilli?
Pensateci bene. Abbiamo un cuore e sappiamo che la verità non l’abbiamo mai abbandonata. Dobbiamo solo ritrovare l’origine di essa e del mondo. È l’unione che porterà a tutto u mondo migliore: da soli siamo solamente uno spiffero di vento nell’uragano.
 Vi lascio con un video che mi ha molto colpita. Per vederlo cliccate QUI
 
  Buona giornata.